Il Settenario dell'Addolorata nella Chiesa di San Giovanni a Mendrisio (Aprile 2017)
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Salve, Regina,
Mater misericordiæ,
vita, dulcédo et spes nostra, slave.
Ad te clamamus,
éxsules filii Evæ.
Ad te suspiràmus geméntes et flentes
In hac lacrimàarum valle.
Eia ergo, advocata ostra,
illos tuos misericòrdes òculos
ad nos convérte.
Et Jesum benedictum fructum
Ventris tui,
nobis, post hoc exìlium, osténde.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria !
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Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era
nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
Nel Primo Dolore si contempla Maria Santissima che presenta
Gesù Bambino al tempio e incontra il santo vecchio Simeone
che le profetizza la «spada del dolore».
Maria Santissima offre Gesù a Dio Padre, offre la Vittima pura,
santa e immacolata, e con lui offre se stessa, chaimata ad essere
la Corendentrice universale; per questo Gesù sarà Vittima crocifissa
e Lei avrà l'anima trapassata dalla «spada del dolore» per tutti i
peccati del mondo.
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Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, e sia fatta la tua volontà come in Cielo
così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti
a noi i nostri debiti come noi li rimettiano ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione e liberaci dal male. Amen
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto
del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio prega per
noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte.
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Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era
nel principio, ora e sempre nel secolo dei secoli. Amen
Nel Settimo Dolore si contempla Maria Santissima che depone
Gesù nel sepolcro per attendere con fede invitta la sua resurrezione.
Il sepolcro di Gesù è un sepolcro di vita e di gloria, e così sarà del
sepolcro di ogni redento che accoglie il Redentore, mentre il sepolcro
di chi rifiuta Cristo sarà sepolcro di perdizione eterna.
Madre Addolorata deponi anche noi nel sepolcro di Gesù per risorgere
un giorno come Lui alla vita eterna.
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Omelia.
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Dopo l'omelia il canto dello «STABAT MATER».
La prima strofa tutti; a seguire una strofa gli uomini e una strofa le donne, l'ultima strofa di nuovo tutti.
Stabat Mater dolòrosa, Se ne stava Madre addolorata Sancta Mater, istud agas Madre santa, stampa le piaghe
Juxta Crucem lacrymòsa, in lacrime vicino alla croce, Crucifixi fige plagas del Crocifisso indelebilmente
Dum pendebat Filius. da cui pendeva il Figlio. Cordi meo vàlide. nel mio cuore.
Cuius ànimam gementem, La cui anima gemebonda, Tui nati vulneràti, Del tuo Figlio ferito che tanto
Contristàtam et dolentem, rattristata e in pene Tam dignàti pro me pati, si degnò di soffrire per me,
Pertransivit glàdius. fu trapassata da una spada. Poenas mecum divide. dividi con me le pene.
O quam tristis et afflicta O quanto triste e afflitta Fac me tecum pie flere, Fammi piangere devotamente
Fui tilla benedicta fu quella benedetta Crucifixo condolére, con te e compatire il Crocifisso
Mater Unigéniti ! Madre dell’Unigenito! Donec ego vixero. per tutta la mia vita.
Que moerébat, et dolébat, Si lagnava e s’affliggeva Juxta Crucem tecum stare, Io desidero starmene con te
Pia Mater, dum vidébat la dolce Madre, a vedere Et me tibi sociàre accanto alla croce e di
Nati poenas inclyti. le pene dell’inclito Figlio. In planctu desidero. associarmi a te nel pianto.
Quis est homo, qui non fleret, Chi è quell’uomo che non Virgo virginum præclàra O preclara Vergine delle vergini
Matrem Christi si vidéret piangerebbe, se vedesse la Madre Mihi jam non sis amàra; non esser severa con me
In tanto supplicio ? di Cristo in tanto strazio? Fac me tecum plàngere. e fammi piangere con te.
Quis non posset contristàri Chi potrebbe non sentir pena Fac, ut portem Christi mortem Fa ch'io mediti la morte di Cristo,
Christi Matrem contemplàri al contemplare la Madre di Cristo Passionis fac consòrtem, m'associ alla passione
Doléntem cum Filio ? che soffre col Figlio? Et plagas recòlerte. e richiami le sue piaghe.
Pro peccaàis suæ gentis Fra i peccati del suo popolo Fac me plagis vulneràri Fammi ferire dalle piaghe,
Vidit Jesum in torméntis, vide Gesù in mezzo ai tormenti Fac me cruce inebriàri fammi inebriare dalla croce
Et Flagéllis subditum. e sottoposto ai flagelli. Et Cruòre Filiii. e del sangue del Figlio.
Vidit suum dulcem natum Vide il suo dolce Figlio Flàmmis ne urar succénsus Perch'io non arda tra le fiamme,
Morièndo desolàtum morirsene desolato Per Te, Virgo sim defénsus sia difeso da te, o Vergine,
Dum emisit spiritum. ed esalar lo spirito. In die judicii. nel giorno del ghiudizio.
Eia Mater, fons amòris, Or su Madre, fonte d’amore Christe, cum sit hinc exire, Quando, o Cristo, partirò di quaggiù,
Me sentire vim dolòris, fammi sentire l’acerbità del dolore, Da per Matrem me venire concedimi, per meriti di tua Madre,
Fac, ut tecum lùgeam. perchè pianga con te. Ad palmam victòriæ. di giungere alla palma della vittoria.
Fac, ut àrdeat cor meum Fa che il mio cuore arda Quando corpus moriétur, Allorchè se ne morrà il corpo
In amàndo Christum Deum, d’amore per Cristo Dio, Fac, ut ànimæ donétur, fa che all'anima sia donata
Un sibi complàceam. così che gli sia accetto. Paradisì gloria. Amen la gloria del paradiso. Così sia.
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Tantum ergo Sacramentum
Veneremur cernui:
Et antiquum documentum
Novo cedat ritui:
Præsted fides supplemenmtum
Sensuum defectui.
Genitori, Genitoque
Laus et jubilatio,
Salus honor virtus quoque
Sit et benedictio:
Procedenti au utroque
Compar sit laudatio.
Amen.
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don Giustino Petre. don Claudio Premoli. don Gianfranco Quadranti.
Canto alla Vergine Addolorata.
Madre il periglio estremo
mira dei figli tuoi
Madre che tutto puoi
Abbi di noi pietà.
Se in te non trova aiuto
Il peccator dolente
Senza di te perduto
il peccator sarà.
Madre che tutto puoi
Abbi di noi pietà.
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