La chiesa è dedicata a San Martino Vescovo di Tour e a San Rocco.
Chiesa filiale dei Santi Martino e Rocco ai prati.
- Sulla strada romana tra Stabio e Riva San Vitale in epoca carolingia (VII-VIII secolo) sorge un edificio con un unica abside dai muri larghi.
- Nel IX secolo al primo viene sostituito un edificio a due absidi gemelle, forse è lo stesso citato per la prioma volta come chiesa di San Martino nel 962/66.
- Si ignora a quale epoca appartengano le strutture abitative o di servizio intorno alla chiesa scoperte durante gli scavi archeologici, forse erano legate ad
un insediamento monastico in relazione con San Pietro di Lodi.
- In epoca romanica viene costruita una nuova chiesa con abside circolare, di cui restano visibili le due pareti laterali.
- Si hanno notizie di "restauri" a partire dal XVI secolo, quando viene citata per la prima volta l'antica fiera dell'11 novembre, ancora praticata.
- Intorno alla metà del XVII secolo viene aggiunta la dedicazione a San Rocco; il polittico di Francesco Torriani (Mendrisio 1612 / Como 1683)
orna l'altare depo il 1653. Verso la fine del secolo il vecchio coro viene sostituito dall'attuale quadrato, con accanto la sagrestia, mentre in facciata
si costruisce un primo portico.
- Nel 1774 viene costruito l'ossario sotto la navata per ospitare le ossa spurgate dalla parrocchiale; da questa chiesa provengono anche il paliotto
seicentesco (1755), le diverse lapidi commemorative (1875), e un altare in legno dedicato alle Anime del Purgatorio (1785) smantellato durante i
restauri del 1963.
Testo copiato dal cartello esposto in chiesa.
Testi consultati:
Inventario delle cose d'arte e di antichità del distretto di Mendrisio - Vol. I - Giuseppe Martinola - Edizioni dello Stato - 1975
Storia di Mendrisio - Vol. I - Pag. 225/245 - Mario Medici - Edizioni Banca Raiffeisen di Mendrisio - 1980
Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari - Jaca Book - 2003
Santi - Dizionari dell'Arte - Electa - 2002
Durante l'anno la chiesa rimane chiusa e l'altare spoglio di qualsiasi addobbo.
Possibilità di chiedere la chiave in segreteria della Parrocchia di Mendrisio.
Pianta.
1)
Vista da S-E.
2)
Facciata sud (XIII secolo)
3)
Facciata sud (XIII secolo)
< 1 > < 2 > < 3 > < 4 > < 5 > < 6 >
4)
La facciata è sudddivisa in sei specchiature separate da cinque lesene di molera, alle estremità pilastri di muratura.
Sottogronda ornato da archetti pensili pure di molera.
5)
Specchiature 1 e 2.
Specchiatura 2.
6)
Specchiatura 2.
Archetti pensili romanici di molera.
Finestra monofora a doppia strombatura, archivolto in conci di molera.
La pietra molera è una roccia sedimentaria (arenaria-grovacca).
Alcune cave di molera esistenti nel Comasco e nel Varesotto furono sfruttate fino all'inizio del XX secolo.
7)
Specchiature 3 e 4.
8)
Specchiatura 4.
Archetti pensili romanici di molera.
Finestra monofora a doppia strombatura, archivolto in conci di molera.
9)
Specchiature 5 e 6.
Ingresso laterale, montanti di molera, architrave di granito.
10)
Specchiatura 6.
Archetti pensili romanici di molera.
Finestra monofora a doppia strombatura, archivolto in conci di molera.
11)
Archetti pensili romanici di molera.
12)
Vista da S.O.
13)
Facciata ovest.
Facciata a capanna preceduta da un portico seicentesco.
14)
Porta centrale e finestre devozionali.
La formazione dell'attuale porta centrale ha parzialmente distrutto il primitivo portale arcuato.
15)
Finestra devozionale sinistra.
16)
Finestra devozionale destra.
17)
Vista daN-O.
18)
Facciata nord (XI - XII secolo).
< 1 > < 2 < > 3 < > 4 >
19)
La parte inferiore della facciata a due ordini è sudddivisa in quattro specchiature separate da tre lesene di molera,
alle estremità pIlastri di muratura.
Sottogronda ornato da archetti pensili pure di molera.
Dall'alto:
- Sottogronda, archetti pensili di molera.
- Ordine superiore: muratura in grossi conci di molera e piccoli di tufo.
- Archetti pensili di tufo con piedini di molera.
- Ordine inferiore: muratura di pietre regolari a corsi orizzontali.
- Zoccolo con risega.
20)
Specchiature 1 e 2.
21)
Specchiatura 1.
Archetti pensili di molera con ghiera incisa.
Finestra monofora a doppia strombatura, archivolto in conci di molera.
Archetti pensili di tufo con piedini di molera e frammenti di ornato.
22)
Particolare della foto precedente.
23)
Finestra monofora centrale a doppia strombatura, archivolto con massello unico di molera.
Archetti pensili di tufo con piedini di molera.
24)
Particolare della foto precedente.
25)
Architrave, massello unico di molera, rilievo di aquila in volo con un serpente negli artigli.
L'aquila, nemica dei serpenti, simbolo del bene che combatte il male, rappresenta l'Evangelista Marco.
26)
Specchiature 3 e 4.
Archetti pensili di molera con ghiera incisa.
Finestra monofora a doppia strombatura, archivolto con massello unico di molera.
Archetti pensili di tufo con piedini di molera.
27)
Specchiatura 4.
28)
Finestra monofora centrale a doppia strombatura, archivolto con massello unico di molera.
29)
Particolare della foto 27.
Archetto pensile decorato con la Croce di Malta.
30)
Archetto pensile decorato con la Croce di Malta.
31)
Archetto pensile decorato con la Croce di Malta.
32)
Particolare della foto 27.
Parvenza di una figura a mezzo busto, Vescovo benedicente (?).
33)
Facciata est.
34)
35)
L'antica finestra chiusa per far posto alla tela
con l'Eterno Padre al centro dell'Annunciazione.
36>38)
Campaniletto a vela.
39)
Scritta superiore: ... MARTINE ORE PRO NOBIS
Scritta centrale: FRAT. BARICOZZI MILANO 1906
Scritta inferiore: ...S BERNASCONI DONAVIT
A) Accesso alla cripta L) Sant'Abbondio
B) Acquasantiera M) San Fermo
C) Lapide a ricordo restauri 1963 N) Mensoletta
D) San Martino dicide il mantello con il povero O) Quadro 1
E) Botola antico ossario P) Quadro 2
F) Lapide a ricordo traslazione ossa dalla Parrocchiale 1774 Q) Porta sagrestia
G) Statuina Madonna col Bambino R) Acquaio
H) Balaustra S) Piccola acquasantiera
I) Polittico, in alto Annunciazione T) Armadio arredi sacri
40)
Parete sud. Parete ovest, controfacciata. Parete nord.
41)
Capriate di legno, sottotetto con pianelle di cotto.
42)
Parete ovest.
C) Acquasantiera in marmo di Arzo.
43)
Parete ovestt
B) Lapide commemorativa restauri 1959 - 1963.
44)
Parete sud.
D) San Martino taglia il suo mantello per donarlo al povero.
45)
E) Botola di accesso all'antico ossario (Lapide commemorativa vedi foto seguente).
46)
Parete sud.
F) Lapide di marmo bianco che ricorda la traslazione delle ossa dei defunti dalla Chiesa Parrocchiale nel 1774.
SIENSIS
OPPIDANI POPULI MENDRI: Qui giaciono le ossa aride
HIC ARIDA IACENT OSSA del popolo di Mendrisio
AB ECCL.a PREP. I IN HUNC traslate in questo luogo
LOCUM TRASLATA MENSE dalla chiesa prepositurale
FEBRUARI ANNI MDCCLXXIIII nel mese di febbraio dell'anno 1774.
lECTOR PIE ANIMABUSQUESO O pio lettore ti prego d'invocare
REQUIEM PRECARE SEMPITERNAM alle anime requie sepiterna.
47>49)
Parete nord.
G) Nicchia dipinta con la statua della Madonna col Bambino.
50)
Madonna col Bambino e la Colomba.
51)
Vista verso il coro.
52)
53)
54)
H) Balaustra, marmo di Arzo, dono del prevosto Ambrogio Torriani nel 1821.
Coro.
55)
Il tabernacolo (foto 58 e 71) viene esposto unicamente nei giorni della Sagra di San Martino.
56)
23 dicembre 2020.
57-58)
11 novembre 2016. 11 novembre 2017 (Con il tabernacolo esposto).
59)
11 novembre 2018.
Annunciazione
60)
Sant'Abbondio Polittico San Fermo
Mensoletta
61)
Coro, volta a crociera.
62)
Una ricca corona di fiori circonda la colomba dello Spirito Santo accompagnata da testine di putti.
63)
Annunciazione.
64>66)
Spicchio della volta, vaso decorativo. Eterno Padre, olio su tela. Spicchio della volta, vaso decorativo.
67)
68)
L'arcangelo Gabriele. La Vergine annunciata.
69)
Predella (inizio XVI secolo)
Registro superiore, decorata con motivi vegetali in cornice di legno
Registro inferiore, in arenaria, decorata con testine di putti alate e vasi ansati
.
70)
Registro inferiore, dall'alto.
- Cornice a motivi intrecciati
- Cornice decorata con tondi (tracce di colore rosso) tra due listelli dorati.
- Fregio, fondo tintato verde, testine di putti alati dorate intercalate a vasi ansati.
71)
Tabernacolo, legno scolpito e dorato (XVIII secolo)
La Madonna Addolorata con il petto trafitto da un gladio.
(Corta spada a doppio taglio usata dai legionari romani).
72)
Altare in muratura con paliotto di stucco dipinto a finto marmo nero e parzialmente di giallo.
Proveniente dall'antica Chiesa Parrocchiale (ca.1640-1650)
73)
Al centro decollazione dei SS. Cosma e Damiano.
Ai lati finestre mistilinee provviste di ramata che lasciavano intravvedere i reliquiari.
74)
Decollazione dei SS. Cosma e Damiano, patroni dellaChiesa Parrocchiuale di Mendrisio.
Sopra le figure dei SS. Cosma e Damiano angioletti con la corona e la palma del martirio.
75)
Angioletti con la corona e la palma del martirio, particolare.
Coro, parete est.
76)
Sant'Abbondio Polittico San Fermo
77)
78)
L) Sant'Abbondio. M) San Fermo.
Vescovo di Como e patrono della città vissuto nel V secolo. Poche notizie sulla vita del Santo vissuto alla fine del III inizio IV secolo.
Con la mano sinistra regge i pastorale, nella destra un libro. Nella mano destra appoggiata al petto stringe la palma del martirio.
79)
80)
81)
N) Mensoletta di muratura e stucco dipinto.
82)
I) Polittico, olio su tela, cm. 208x82, Francesco Torriani (1612-1681)
83)
Particolare della scritta in alto sulla croce.
84-85-86)
Santa Lucia San Martino Il Crocifisso San Rocco Sant'Agata
San Biagio Sant'Antonio da Padova
87)
88)
San Martino, particolare. San Rocco, particolare.
89-90)
Santa Lucia, olio su tela, cm. 66x33, Francesco Torriani (1612-1681)
Con la mano sinistra regge una patena con sopra gli occhi, nella destra la palma del martirio.
Protettrice degli oculisti, dei ciechi e degli elettricisti.
91-92)
San Biagio, olio su tela, cm. 66x33, Francesco Torriani (1612-1681)
Con la mano sinistra regge il pastorale, nella mano destra la palma del martirio e il pettine da cardatore (?).
Protettore dei cardatori di lana, materassai, suonatori di strumenti a fiato, medici e laringoiatri.
Devozione particolare contro il mal di gola.
93-94)
Sant'Agata, olio su tela, cm. 66x33, Francesco Torriani (1612-1681)
Con la mano sinistra copre la ferita causata dal taglio del seno, sulla destra un vaso contenente le mammelle.
Protettrice delle balie, delle nutrici è invocata contro le malattie polmonari e del seno.
95-96)
Sant'Antonio da Padova, olio su tela, cm. 66x33, Francesco Torriani (1612-1681)
Rappresentato con il Bambino e un giglio bianco, simbolo di purezza..
Protettore di prigionieri, orfani, donne sterili, bambini ammalati e vetrai.
È invocato per ritrovare gli oggetti smarriti. (Sant'Antoni dala barba bianca fam truvà quel che ma manca)
97>99)
Polittico, particolari della cornice lignea.
100)
O) Santo in talare nero, olio su tella, cm. 95x72, probabile opera di Giuseppe Antonio Petrini di Carona (1677-1755/1759?)
101)
San Giuseppe, olio su tela, cm. 95x72, probabile opera Giuseppe Antonio Petrini di Carona (1677-1755/1759?)
102)
San Martino divide il mantello con un povero, legno dipinto e dorato, cm. 98x95 (Inizio XVIII secolo).
103)
104)
105)
A) Accesso alla cripta L) Sant'Abbondio
B) Acquasantiera M) San Fermo
C) Lapide a ricordo restauri 1963 N) Mensoletta
D) San Martino dicide il mantello con il povero O) Quadro 1
E) Botola antico ossario P) Quadro 2
F) Lapide a ricordo traslazione ossa dalla Parrocchiale 1774 Q) Porta sagrestia
G) Statuina Madonna col Bambino R) Acquaio
H) Balaustra S) Piccola acquasantiera
I) Polittico, in alto Annunciazione T) Armadio arredi sacri
106)
Q) Porta della sagrestia.
107)
Inginocchiatoio.
108)
R) Acquaio, pietra di Saltrio (XVI secolo).
109)
110)
Vaschetta inferiore.
111)
Affresco popolaresco (Fine XVII secolo).
In primo piano una figura vestita di bianco all'interna di una grotta, a destra appena fuori la grotta un albero.
Tra due enormi cipressi un viandante (sembra essere su un ponte ?) si dirige verso la chiesetta.
L'edificio sul fondo sembra essere un mulino.
112)
S) Piccola acquasantiera.
113)
Volta della sagrestia, Madonna Assunta, affresco (Ignoto).
La Vergine è rappresentata su una nuvola sollevata da putti alati.
114)
115)
Armadio per gli arredi sacri, dono di Giusppe Zola (1821).
116)
117)
Scavi archelogici e cripta.
118)
Foto del cartello esposto in chiesa.
119)
120)
Disegno ricavato dal cartello esposto in chiesa.
Cripta. Tracce sul terreno.
A) Abside VII - VIII secolo C) Strutture abitative o di servizio
B) Absidi IX secolo D) Pozzo
121)
pozzo e tracce delle strutture abitative o di servizio.
122)
Pozzo.
Cripta.
123)
Vista verso est.
124)
A) Abside VII - VIII secolo.
125)
B) Abside IX secolo. A) Abside VII - VIII secolo.
126)
B) Abside IX secolo.
127)
B) Abside IX secolo.
Lapidi commemorative appoggiate alla parete sud.
128)
(1) (2) (3) (4) (5)
129)
1) Lapide in marmo nero che ricorda il Landfogto Giacomo Python.
D.O.M. A Dio, ottimo, massimo.
BEATUS JACOBUS PYTHON Beato Giacomo Python
SENATOR FRIBURGENSIS senatore friborghese,
OLIM PRÆFECTUS IN CASTRO già prefetto nel castello
SCTI DIONISY. BIS PRATOR di S.Dionigi e due volte
MENDRISY EX HAC VITA pretore di Mendrisio passò
MIGRAVIT DIE XVII da questa vita il giorno 17
MENSIS APRILIIS del mese di aprile
ANNO MDCLXXX dell'anno 1680
130)
2) Lapide che ricorda l'esistenza della Cappella delle Orsoline nella vecchia Parrocchiale.
D.O.M. A Dio, ottimo massimo
SOCIETATIS SANCTÆ URSULÆ VIRGINES LOCI Le suore della Società di Sant'Orsola del luogo di
MENDRISY EMPTO SITU HANC Mendrisio comperato il sito fecero costruire
CAPELLAM CONDIDERE CUI NOMEN questa cappella intitolandola
E SUO FECERUNT e ciò a loro spese
131)
3) Lapide di marmo nero che ricorda la moglie del Landfogto Pfyffer d'Altishoffen.
A.D. 1714 DIE XX2 AP.LIS Nell'anno del Signore 1714 il giorno 22 di aprile
NOB. D.M.a CATTARINA ANDERALMAN la nobile signora Maria Caterina Anderalman
DT DE LUCERNA UXOR ILL.mi. D.CAPITANEI DT di Lucerna moglie dell'Ill.mo Capitano
CAROLI PFYFFER D'ALTISHOFFEN Carlo Pfyffer d'Altishoffen
SENATORI ECC.mi SENATUS LUCERNÆ Senatore dell'Ecc.mo Senato di Lucerna
NUM VERO MEND.Y ET BAL.Æ PRÆTORIS ora pretore di Mendrisio e di Balerna
IN ÆTATE SUA ANNORUM 55 EXTREMA all'età di 55 anni morì.
FATA PASSA EST. QUÆRU
HOC TUMULO JACENS BENE RE Preghiamo che in questa tomba
QUIESCAT ET DEO VIVAT riposi in pace e viva in Dio
132)
4) Lapide di marmo bianco che ricorda il Landfogto Sonnenberg.
ANNO MDCXL DIE XXX MENSIS JULII Nell'anno 1640 il giorno 30 del mese di luglio
DOMINUS CHRISTOPHORUS il signor Cristoforo
A SONNENBERG EQUES AURATUS von Sonnenberg cavaliere aurato
LUCERNENSIUM, MENDRISII di Lucerna e prefetto
PRÆFECTUS EXTREMA FATA di Mendrisio morì
PASSUS HOC TUMULO REQUIESCENS e riposando in questa tomba
DEO VIVAT viva in Dio
133)
5) Lapide di marmo nero che ricorda la consacrazione della Parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano.
D.O.M. A Dio ottimo, massimo
MDCLXXII DIE XXIII MENSIS OCTOBRIS 1672 nel giorno 23 del mese di ottobre
ILL.mus ET REV.mus l'Illustrissimo e Reverendissimo
DD. JO. AMBROSIUS TURRIANUS Monsignor Giovanni Ambrogio Torriani
EPS. NOVOCOMENSIS CONSECRAVIT HANC vescovo di Como consacrò questa
ECCLESIAM IN HONOREM SS. COSMÆ, ET chiesa in onore dei Santi Cosma e
DAMIANI, ET QUALIBET QUARTA DOMINICA Damiano e a coloro che ogni quarta domenica
SUP.TI MENSIS DICTAM ECCLESIAM del suddetto mese questa chiesa
VISITANTIBUS INDULGENTIAM visiteranno concesse indulgenza
QUADRAGINTA DIERUM IN FORMA di quaranta giorni nella forma
ECCLESIÆ CONSUETA CONCESSIT consueta della chiesa
134)
Parete ovest, erma confinaria romana.
Erma, pilastro rettangolare posto lungo le strade, ai crocevia, ai confini delle proprietà e davanti a porte per invocare la protezione del dio Ermes.